Dipendenza da sostanze: esplorare le cause, le conseguenze e le possibilità di recupero
Dipendenza da sostanze: esplorare le cause, le conseguenze e le possibilità di recupero

In questo articolo noi di Spazio Kameie andremo ad affrontare uno dei temi più frequenti e perché no, anche tra i più sensibili, ovvero quello relativo alla dipendenza da sostanze; più nello specifico andremo ad indagare le cause, le relative conseguenze ma soprattutto le possibilità di recupero. Rimani quindi con noi nella lettura.

Iniziamo subito col dire che la dipendenza da sostanze, come dicevamo all’inizio, è uno tra i temi più allarmanti della nostra società attuale che coinvolge non una singola fascia di età, né di genere, ma è un problema che non fa distinzioni. Detto questo cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Quando si parla di dipendenza da sostanze si fa riferimento ad un continuo ed insistente desiderio di una determinata sostanza, spesso associata all’incapacità di smettere di utilizzarla nonostante causi problemi fisici e psicologici. Spesso ci è facile pensare che chi è soggetto a dipendenze sia un soggetto con poca forza di volontà, ma le cose non stanno esattamente così: la dipendenza infatti è una vera e propria malattia potente e complessa, e per lo più chi ne è affetto non riesce facilmente a smettere, anche se lo desidera.

Ecco che si crea un vero e proprio disturbo da uso di sostanze, e il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) pubblicato nel 2013 ha sostituito le categorie abuso di sostanze e dipendenza da sostanze con un’unica categoria “Disturbo da uso di Sostanze” (DUS) e introdotto tre sotto-classificazioni (lieve, moderato e grave) per determinarne la gravità, ovvero:

  • Disturbo da uso di sostanze lieve: caratterizzato da pochi sintomi e un impatto limitato sulla vita quotidiana. In genere, non ci sono danni gravi o permanenti alla salute, ma l’uso della sostanza può essere ricorrente e comportare qualche difficoltà nelle relazioni sociali o nel lavoro;
  • Disturbo da uso di sostanze moderato: i sintomi sono più evidenti e si manifestano con una frequenza maggiore. L’impatto sulla vita quotidiana è significativo, ma non ancora gravissimo. In questo stadio, possono esserci problematiche come difficoltà persistenti nelle relazioni o nella gestione delle attività quotidiane;
  • Disturbo da uso di sostanze grave: i sintomi sono gravi e l’impatto sulla vita dell’individuo è marcato. Il disturbo comporta danni evidenti alla salute fisica e psicologica, con gravi conseguenze nelle relazioni sociali, lavorative o familiari. In questo stadio, è probabile che l’individuo necessiti di un trattamento intensivo, come la riabilitazione o un supporto psichiatrico continuo.

Da queste tre sotto-classificazioni è possibile determinare il livello di trattamento necessario e per monitorare l’evoluzione del disturbo nel tempo. Tra le psicoterapie utilizzate per il trattamento della dipendenza da sostanze, in particolare la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC), l’Approccio Motivazionale e la Terapia Dialettico Comportamentale (DBT) si sono dimostrate tra le più efficaci nel raggiungimento dei risultati e nella prevenzione delle ricadute; questo tipo di terapia considera la dipendenza come un comportamento disfunzionale appreso e mantenuto nel tempo e lo scopo della è la correzione del comportamento di dipendenza e, quindi, l’acquisizione di nuovi comportamenti più funzionali nella vita della persona.